I consumi ‘senza’: un convegno ne svela tutte le insidie

Giovedì 28 aprile presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica al Campus di Cremona

Presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica al Campus di Cremona, giovedì 28 aprile a partire dalle 10:30, si terrà il convegno dal titolo “I consumi ‘senza’: tra false credenze e paure degli italiani. Il caso dell’olio di palma”. L’evento affronterà l’interessante tematica che si è imposta in particolare negli ultimi tempi sui consumi cosiddetti “senza”: un argomento che non riguarda solamente il ben noto esempio dell’olio di palma, ma anche il latte.

Un dibattito che mira a scandagliare credenze, falsi miti e pregiudizi di vario genere, tutti corroborati dalla diffusione di fake news, bufale create ad arte per orientare i consumi: una cattiva abitudine, quella delle false notizie, che esiste da sempre, ma che negli ultimi anni, a causa di un cattivo utilizzo di internet e dei social, ha aumentato la propria velocità e capillarità di diffusione.

Consumi ‘senza’: un convegno ne svela tutte le insidie

L’evento mette in evidenza un problema di stretta attualità se è vero che, come emerge dai più recenti dati, un consumatore su quattro decide di scegliere il latte lactose-free, ma di questi solo il 25% è intollerante al lattosio. Quindi, non ci sono dei problemi di salute alla base delle scelte di questi consumatori che si privano di un elemento importante per il loro benessere, dato che studi scientifici hanno dimostrato che il consumo troppo basso di lattosio, se non oggettivamente motivato, può essere dannoso per l’equilibrio dietetico delle persone.

Ma quali sono le ragioni che stanno alla base di questo comportamento? Si va da fattori sociologici a fattori socioculturali, ma il dato che risalta maggiormente è di natura psicologica come sostiene Guendalina Graffigna, Direttrice EngageMinds HUB, Professoressa Ordinaria Psicologia dei consumi e della salute, Facoltà Scienze agrarie, alimentari e ambientaliUniversità Cattolica del Sacro Cuore, durante un’intervista a La Provincia: “Appare sempre più chiaro come in queste scelte il ruolo determinante sia a carico di fattori psicologici. Proprio quei fattori che, come abbiamo rilevato analizzando gli studi scientifici degli ultimi anni sono stati meno sondati e che invece avrebbero il ruolo più importante per giungere a campagne informative davvero utili per il cittadino consumatore”.

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