Siero del latte, brillante idea di una distilleria californiana: usato per produrre alcolici sostenibili

Un metodo per produrre alcolici sostenibili partendo dal siero del latte, risparmiando così tonnellate di materiale di scarto

Il siero del latte in Italia è utilizzato per produrre uno dei prodotti caseari più noti e apprezzati nel mondo: la ricotta. Ottima da sola al naturale, magari accompagnata con un po’ di miele e della frutta secca, è usata anche come ingrediente per ricette salate (una su tutte, considerato il periodo, la torta pasqualina) e per golosi dolci come la pastiera napoletana e i cannoli siciliani.

Negli Stati Uniti d’America invece il siero viene usato dalle grandi aziende per produrre snack proteici consumati dagli amanti del fitness o trasformato in cibo per animali, mentre i piccoli produttori sono costretti a buttarlo via generando un notevole spreco. Per ovviare a questo inconveniente è intervenuta la distilleria californiana Wheyward Spirit.

Siero del latte come usarlo. Una brillante idea di una distilleria USA

Siero del latte come usarlo. Una brillante idea di una distilleria USA

 

L’azienda ha pensato bene di raccogliere il siero dai produttori che lo avrebbero scartato e impiegarlo nella distillazione di vari alcolici. Da quando è stato lanciato nel settembre 2020 il suo distillato artigianale “green”, Wheyward Spirit, si è aggiudicato parecchi premi fra cui il Good Food Award dell’omonima Fondazione che premia le realtà virtuose del food system. La società californiana ha recentemente siglato una partnership con Ben & Jerry’s, famoso brand di ice cream, per una fornitura di “liquore sostenibile” per il Dublin Mudslide, gelato speciale del marchio dal leggero sentore alcolico.

Siero del latte come usarlo. Parla la fondatrice Emily Darchuk

“Il nostro obiettivo è tenere il siero del latte all’interno del sistema alimentare”, ha affermato Emily Darchuk, proprietaria e fondatrice della Wheyward Spirit. È lei ad aver sviluppato questo metodo innovativo di distillazione che sfrutta gli zuccheri del lattosio contenuti nel serio per produrre alcool. L’imprenditrice stima di aver risparmiato oltre 22 tonnellate di prodotto di scarto solo recuperando quello dei caseifici locali.

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