La Cina investe sul latte: pronti ampi piani di espansione

Dopo lo scandalo del 2008 la Cina si aggiudica il terzo posto nella produzione mondiale di latte

Quando si associa il termine latte alla Cina, ai più torna alla memoria il 2008 e lo scandalo che ha investito l’intero Paese. Un’emergenza legata al latte in polvere contaminato, mescolato a melamina – una sostanza tossica utilizzata nella fabbricazione di colle e plastiche – che ha colpito circa 13.000 bambini, ricoverati dopo avere ingerito il liquido adulterato. Negli ultimi anni, quindi, la Cina ha investito ingenti somme per ricostruire la sua reputazione, riuscendo ad aggiudicarsi il terzo posto nella classifica mondiale di produzione del latte.

Produzione di latte in Cina: una produzione che copre solo il 70% della domanda

Grazie a generosi sussidi pubblici ed un prezzo al consumo che si aggira intorno ai due dollari al litro è stato possibile mettere le basi per il raggiungimento di grandi obiettivi produttivi. L’attenzione da parte delle istituzioni va a sommarsi all’abitudine tutta nuova del consumo di formaggio (prima in pratica inesistente nella cucina cinese) da parte dei bambini e al riconoscimento dei tanti benefici del latte per la salute riscoperti nel corso della pandemia. Con tale consapevolezza nelle aziende cinesi si assiste all’avvento di investimenti massicci per la costruzione di piani di espansione nel settore della produzione. Quindi, via alla costruzione di nuove stalle, che però devono essere riempite di bestiame che, a sua volta, deve essere nutrito.

Domanda e offerta in questo settore non si dimostrano, però, allineate: la produzione interna cinese copre infatti solo il 70% della domanda dando inizio ad un fenomeno di frenesia produttiva. In totale, si calcola che occorrerebbero 1,35 milioni di vacche per soddisfare la richiesta interna. Si stima quindi che nei prossimi due anni la Cina riuscirà ad avere 500 mila nuove manze; altre 400 mila potrebbero essere importate, se continua il ritmo attuale, soprattutto da Australia e Nuova Zelanda.

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