Non solo sano e buono, il latte diventa anche “cool”

Think milk, taste Europe, be smart: un programma di tre anni con food blogger, chef e opinion leader

Il latte, prodotto fondamentale in una alimentazione sana ed equilibrata, è talvolta e ingiustamente oggetto di critiche su alcuni mezzi di comunicazione, tradizionali e social. Pregiudizi del tutto ingiustificati e purtroppo duri a morire che rischiano di far passare in secondo piano, se non addirittura nascondere del tutto, i grandi benefici che il latte e i vari prodotti caseari hanno.

Per questo motivo è stato presentato un progetto internazionale, realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione europea, che mira a valorizzare il latte bovino, soprattutto coinvolgendo le generazioni più giovani al fine di creare un’immagine più cool di questo prodotto. Un programma di tre anni denominato “Think milk, taste Europe, be smart” che include un percorso formativo seguito da giornalisti specializzati, food blogger, chef, opinion leader e “mixologist”. La campagna della durata di tre anni si realizza in Italia e in Germania, concentrata su alcuni principi fondamentali che riguardano latte e dei latticini prodotti nell’Unione europea: sicurezza, tracciabilità, qualità, proprietà nutrizionali, sostenibilità.

Giovanni Guarneri, vicepresidente della Plac-Fattorie Cremona e coordinatore del settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle cooperative, intervistato da Gioacchino Bonsignore, curatore della rubrica “Gusto” del Tg5 ha dichiarato: “La campagna nasce per valorizzare il settore, la sua cultura produttiva e gli alti standard in tema di qualità, sicurezza e benessere animale che contraddistinguono il comparto. Con il progetto, ci rivolgiamo ai giovani perché sono i più sensibili ai trend del momento, anche riguardo al cibo.”

Importante dal punto di vista alimentare ma non solo, il latte è anche una risorsa imprescindibile per l’economia italiana e a questo punto torna utile fare qualche numero: 600 cooperative impegnate, fatturato di 7 miliardi di euro, oltre 13mila persone impiegate. Risultati notevoli per quello che è il primo comparto agroalimentare italiano.

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