La dieta vegana può ridurre davvero l’emissione dei gas serra?

Si sente spesso dire che gli allevamenti animali siano i principali produttori di gas serra, ovvero la causa primaria del surriscaldamento globale. Per questo motivo, secondo larga parte dell’opinione pubblica, una loro riduzione potrebbe in parte contribuire a mitigare il rapido cambiamento climatico che ci stiamo preparando ad affrontare nei prossimi anni. Questo assunto è diventato così ricorrente da essere dato per assodato, e aver portato molti consumatori a mettere in dubbio le proprie abitudini alimentari e di consumo. Ma è davvero così? Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PNAS dimostrerebbe il contrario.

La ricerca, pubblicata da Robin R. White, della Virginia Polytechnic Institute and State University di Blacksburg, e da Mary Beth Hall, dell’Agricultural Research Service del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) sostiene che se tutti i cittadini statunitensi diventassero vegani eliminando qualsiasi alimento di origine animale dalla dieta, non riuscirebbero a soddisfare le proprie esigenze nutritive e che questa scelta avrebbe un impatto marginale nel limitare le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra. Lo studio, pubblicato nel 2017, è stato accolto con interesse dalla comunità scientifica, perché offre nuove prospettive sugli approcci da seguire per arginare il problema del cambiamento climatico.

White e Hall hanno collaborato per realizzare sostanzialmente un modello matematico in grado di simulare le conseguenze che si avrebbero a livello ambientale e di emissioni di anidride carbonica se tutti i 320 milioni di statunitensi decidessero di diventare vegani e di non mangiare più prodotti derivati dagli animali. I risultati della simulazione hanno mostrato che le emissioni di gas serra rilasciate dal settore agricolo diminuirebbero in modo significativo, ma non sostanziale.

Allevamenti gas serra: la dieta vegana può davvero risolvere il problema ambientale?

Il calo, nel modello simulato, corrisponderebbe al 28%: una percentuale che equivale al 2,6% delle emissioni di gas serra prodotte negli Usa. Tuttavia, la riduzione delle emissioni inquinanti sarebbe bilanciata dalla necessità di utilizzare i fertilizzanti artificiali nel sistema agricolo, che dovrebbe produrre più cibo per compensare l’assenza di carne e derivati, e che determinerebbe il rilascio di 23 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio all’anno, annullando sostanzialmente il beneficio della riduzione di allevamenti animali.

Dal punto di vista nutrizionale e del benessere della persona White e Hall spiegano che i cibi consumati da vegetariani e vegani per integrare gli elementi nutrizionali essenziali presenti nella carne e nei latticini (come calcio e vitamina A) non sono prodotti in misura sufficiente per nutrire l’intera popolazione statunitense. In questo senso lo studio sottolinea anche che la carne e i prodotti di origine animale sono più efficienti nel fornire le sostanze nutrizionali essenziali per il funzionamento del corpo umano.

La dieta vegana può ridurre davvero l’emissione dei gas serra?

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